Un defibrillatore in memoria di Ivan Fiorini

Ieri sera presso La Sede sociale abbiamo incontrato i familiari e un gruppo di amici di Ivan Fiorini, prematuramente scomparso il 16 luglio scorso a causa di un malore in Val Biandino dopo un’escursione presso il Rifugio Grassi.

defribillatore1Nell’occasione la moglie Amalia e i fratelli di Ivan, Massimo e Lello unitamente agli amici hanno espresso il desiderio di donare  due defibrillatori da installare presso il Rifugio Grassi e presso il Rifugio Val Biandino in ricordo di Ivan.

Il presidente  di SEL Mauro Colombo a nome del Consiglio Direttivo ha voluto esprimere un sincero ringraziamento ritenendo la proposta un bellissimo e generoso gesto per ricordare Ivan e la sua passione  per le nostre montagne fornendo nello stesso tempo uno strumento utilissimo e indispensabile per l’emegergenza di un evento cardiaco a disposizione di tutti.
defribillatore2I fratelli di Ivan hanno quindi provveduto alla consegna del defibrillatore al gestore del Rifugio  Grassi Amos Locatelli che a nome della moglie Anna ha voluto a sua volta ringraziare i familiari per l’iniziativa offrendo la massima disponibilità’ all’installazione e la gestione dello strumento presso il rifugio da loro gestito.
Nei prossimi giorni verrà consegnato in Val Biandino l’altro defibrillatore.

PRANZO SOCIALE 2015

Piani dei Resinelli 15 novembre 2015

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Oggi una bella e tiepida giornata di autunno ha colorato di bellissimi colori la Grignetta. Arrivati alla spicciolata, chi dalla Val Calolden come si faceva una volta quando non c’era la strada, chi è salito “toccata e fuga” in vetta, chi in auto. Tutti ci siamo trovati a messa alla chiesetta e poi al ristorante La Meridiana presso il campeggio che ci ha ospitati visto che purtroppo al nostro rifugio non abbiamo un gestore quest’anno.

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Dopo il lauto pranzo come di rito un’abbondante castagnata offerta come sempre dalla signora Wanda Frigerio.

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E poi l’immancabile lotteria con Giusi che ha estratto i numeri e la Sig.a Mini che li distribuiva.

Gran pienone e festa riuscitissima!!

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ANCHE LA SEL NELL’ OSSERVATORIO CULTURALE DELLA MONTAGNA

articolo pubblicato su Lecconotizie.com in data 12.11.2015

LECCO – Cento giorni di tempo per allestire l’Osservatorio culturale della montagna, al terzo piano di Palazzo delle Paure: è quanto pronosticato da Nicolangelo De Bellis, Amministratore Delegato dell’Hgv Advertising Srlu, l’azienda di San Severo aggiudicataria del bando di affidamento, in visita giovedì mattino allo spazio espositivo.

Al sopralluogo erano presenti anche il videsindaco Francesca Bonacina, l’assessore alla Cultura Simona Piazza, il Presidente della Comunità Orientale Valla San Martino Carlo Greppi e diversi esponenti del mondo alpinistico lecchese, come il presidente del Cai di Lecco Emilio Aldeghi, Marta Cassin, Augusto Marchetti di Sel, il presidente dei Gamma Giovanni Spada e il presidente Uoei Roberto Chiappa.

190 mila euro messi a disposizione per il progetto, che prevede l’allestimento di un percorso multimediale/interattivo in 5-6 tappe, affiancato dal ricchissimo materiale messo a disposizione dai diversi enti coinvolti (foto, filmati, libri, interviste a storici personaggi), che vuole rievocare la storia dell’alpinismo lecchese, consentendo ai cittadini e ai visitatori un’esperienza – soprattutto sensoriale – unica.

Come specificato da De Bellis l’allestimento (che avverrà in uno spazio di circa 120 mq) non avrà niente a che vedere con le classiche raccolte di cimeli: “Niente vetrine con i ramponi, gli scarponi, le tende, le bandierine” ha detto l’amministratore delegato dell’Hgv “ma abbiamo pensato a qualcosa di più moderno e pienamente fruibile. Quando abbiamo visto il bando siamo stati molto incuriositi dalla possibilità di avvicinarci ad un mondo a noi sconosciuto come quello dell’alpinismo, ma sappiamo che qui la montagna ce l’avete dentro. Il progetto prevede di raccontare a 360 gradi un bene culturale aldilà della sua evidenza fisica ma proprio entrando nell’esperienza sensoriale”. Ecco quindi un percorso che si svilupperà tra pareti di arrampicata digitali per i bambini e televisioni progettate con un sofisticatissimo sistema “ad immersione”, attraverso le quali i visitatori verranno proiettati sulle cime “teatro” delle grandi imprese alpinistiche firmate dai lecchesi: “sembrerà di arrampicare davvero” assicura chi, come Pietro Corti (Larioclimb), ha già avuto la fortuna di vedere l’anteprima di queste tecnologie.

Sulle tempistiche De Bellis sembra determinato: “Abbiamo cento giorni, quindi entro la fine dell’inverno l’Osservatorio dovrebbe essere terminato. Non escludo qualche ritardo, in Italia è difficile stabilire con esattezza la data di chiusura di un cantiere”. Massima serietà professionale è stata promessa dall’azienda di San Severo, ma soprattutto massima apertura nei confronti di chi ha delle idee e vorrà farsi avanti e collaborare: “Cittadini, associazioni, siamo aperti a chiunque: l’Osservatorio racconterà la storia del vostro alpinismo e in parte della vostra città, dunque la città è chiamata ad intervenire” ha sottolineato De Bellis.

“Scansato” l’argomento consulenza, assegnata lo scorso maggio ad Andrea Gaddi (fondatore di Alpine Studio) e al ragno Serafino Ripamonti: “Non sono due persone ma l’Hgv che ci mette la faccia in questo progetto – ha detto De Bellis – vorrei ci si potesse concentrare non tanto sulle persone quanto sulla grande possibilità che questo Osservatorio costituisce”. Augurio ripreso dal vicesindaco Bonacina: “Invito davvero la città a fare un passo in avanti, queste due persone sono solo una piccolissima parte di un più ampio progetto ed è su questo ampio progetto che siamo chiamati tutti a collaborare”.

 

SELVAGGIO BLU

Diciamo pure che l’amico Floriano ci aveva azzeccato, più che Selvaggio Blu potremmo definirlo Selvatico Blu!! In Sardegna i sentieri non sono proprio uguali ai nostri, bastano pochi cespugli, anche radi, e se ti distrai un attimo non vedi più chi ti stava davanti, sei perso!! La parola d’ordine era: “si vede l’ultimo?” E poi si cammina in mezzo ad una profumatissima macchia mediterranea, peccato che i rovi siano pieni di spine che al tuo passaggio non si spostano minimamente ma sembra che ti vengano incontro conficcandosi e graffiandoti polpacci e braccia. E per fortuna io raggiungo appena appena il metro e mezzo, perché tutti gli altri hanno dovuto lottare con i rami sporgenti proprio sulle loro teste!

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Non parliamo poi del percorso ad ostacoli degno di “giochi senza frontiere”. Ci siamo appesi a corde calandoci nel vuoto col mare moooolto sotto di noi, aggrappati a rocce taglienti, rami di olivastri, camminato su tronchi di ginepro come se fossero assi di equilibrio in sospeso su pareti a strapiombo, scesi da pali con intagli invisibili, percorso cenge strettissime su un terreno che si sbriciolava sotto i nostri piedi come i biscotti nel te.

Provare a mettere qualche catena nei passaggi più pericolosi no è?? Neanche per idea, altrimenti che selvaggio sarebbe? Ok, sguardo a monte e avanti…

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Il tutto sotto lo sguardo divertito degli autoctoni: capre e la nostra guida Mario, unici esseri viventi sopravvissuti alla selezione della specie da queste parti. Mario è figlio di pastori sardi che passano la loro vita su e giù da questi posti da generazioni, per cui il suo sogghigno era pari a quello di noi lecchesi nel vedere avventurasi per i nostri monti i milanesi abituati alla piazza del Duomo.

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Però abbiamo visto posti bellissimi, qualcuno lo si può raggiungere anche comodamente in barca ma arrivarci con i propri piedi…non ha prezzo!! E poi che mangiate! Il primo giorno siamo partiti da Santa Maria Navarrese e abbiamo pranzato in riva al mare proprio sotto Pedra Longa. La sera abbiamo cenato dentro ad un ex ovile dove su un grande camino è stato cucinato un ottimo porceddu.

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Il secondo giorno siamo arrivati a cala Pedrosu, un fiordo con le pareti talmente alte e strette che il mare lo si vedeva solo inoltrandosi a nuoto. E anche qui carne allo spiedo.94 Selvaggio blu      DSCN0595                                                   IMG_0132

 

Il terzo giorno abbiamo pranzato con Cala Goloritzè proprio sotto i nostri piedi e per cena eravamo a Cala Mariuolo con il pesce fresco e abbiamo dormito sotto le stelle con un tramonto ed un’alba da lasciare senza fiato.

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Il quarto giorno con l’ultima calata in doppia ci siamo trovati davanti la magnifica Grotta del Fico. Mario è anche speleologo e gran parte del lavoro di scoperta di questo splendore nascosto è merito suo, così siamo rimasti a bocca aperta quando ce la siamo trovata davanti e addirittura abbiamo piantato le nostre tendo proprio li dentro!!                 IMG_0326                   IMG_0337

Purtroppo il quinto giorno si è messo a piovere a dirotto e abbiamo dovuto abbandonare la costa per ripiegare verso l’entroterra e rientrare poi a Santa Maria Navarrese con le jeep. Ci mancano due giorni di cammino, Cala Sisine e Cala Gonone, a quando la conclusione del Selvatico Blu?? Speriamo presto!

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Una donna in costume tipico ad un matrimonio e i corbezzoli!!!!

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Mega mangiata di pesce all’ittiturismo di Arbatax per concludere bene la vacanza.

ott 293  La mappa del trekking, esistono infinite varianti di ogni difficoltà e i nostri amici sardi ne cercano e ne creano continuamente di nuovi.

Ottimi compagni di viaggio con me c’erano Sergio, Laura e Giorgio, Giuliana, Giulia e Augusto, Ruggiero, Tonino, Luca, Loredana e Alfredo, e un amico che si professava vegano prima di partire ma non ha resistito al porceddu sardo!!

Chichi