Segnalatoci da Enrico Bonaiti MESSA IN LATINO CON I CANTI DELLA TRADIZIONE ORALE a Casargo trivate più info in Eventi
Un defibrillatore in memoria di Ivan Fiorini
Nell’occasione la moglie Amalia e i fratelli di Ivan, Massimo e Lello unitamente agli amici hanno espresso il desiderio di donare due defibrillatori da installare presso il Rifugio Grassi e presso il Rifugio Val Biandino in ricordo di Ivan.
Una cattedrale oltre le nuvole
Vi segnaliamo questo video girato da Giosuè Bolis in grignetta
buona visione
Natale SEL
Sua maestà il bue grasso
Ci viene segnalato questo evento per il 09/12/15 trovate dettagli nell’ area eventi
La scala dei sogni
PRANZO SOCIALE 2015
Piani dei Resinelli 15 novembre 2015
Oggi una bella e tiepida giornata di autunno ha colorato di bellissimi colori la Grignetta. Arrivati alla spicciolata, chi dalla Val Calolden come si faceva una volta quando non c’era la strada, chi è salito “toccata e fuga” in vetta, chi in auto. Tutti ci siamo trovati a messa alla chiesetta e poi al ristorante La Meridiana presso il campeggio che ci ha ospitati visto che purtroppo al nostro rifugio non abbiamo un gestore quest’anno.
Dopo il lauto pranzo come di rito un’abbondante castagnata offerta come sempre dalla signora Wanda Frigerio.
E poi l’immancabile lotteria con Giusi che ha estratto i numeri e la Sig.a Mini che li distribuiva.
Gran pienone e festa riuscitissima!!
Passeggiate per bambini 2016
ANCHE LA SEL NELL’ OSSERVATORIO CULTURALE DELLA MONTAGNA
articolo pubblicato su Lecconotizie.com in data 12.11.2015
LECCO – Cento giorni di tempo per allestire l’Osservatorio culturale della montagna, al terzo piano di Palazzo delle Paure: è quanto pronosticato da Nicolangelo De Bellis, Amministratore Delegato dell’Hgv Advertising Srlu, l’azienda di San Severo aggiudicataria del bando di affidamento, in visita giovedì mattino allo spazio espositivo.
Al sopralluogo erano presenti anche il videsindaco Francesca Bonacina, l’assessore alla Cultura Simona Piazza, il Presidente della Comunità Orientale Valla San Martino Carlo Greppi e diversi esponenti del mondo alpinistico lecchese, come il presidente del Cai di Lecco Emilio Aldeghi, Marta Cassin, Augusto Marchetti di Sel, il presidente dei Gamma Giovanni Spada e il presidente Uoei Roberto Chiappa.
190 mila euro messi a disposizione per il progetto, che prevede l’allestimento di un percorso multimediale/interattivo in 5-6 tappe, affiancato dal ricchissimo materiale messo a disposizione dai diversi enti coinvolti (foto, filmati, libri, interviste a storici personaggi), che vuole rievocare la storia dell’alpinismo lecchese, consentendo ai cittadini e ai visitatori un’esperienza – soprattutto sensoriale – unica.
Come specificato da De Bellis l’allestimento (che avverrà in uno spazio di circa 120 mq) non avrà niente a che vedere con le classiche raccolte di cimeli: “Niente vetrine con i ramponi, gli scarponi, le tende, le bandierine” ha detto l’amministratore delegato dell’Hgv “ma abbiamo pensato a qualcosa di più moderno e pienamente fruibile. Quando abbiamo visto il bando siamo stati molto incuriositi dalla possibilità di avvicinarci ad un mondo a noi sconosciuto come quello dell’alpinismo, ma sappiamo che qui la montagna ce l’avete dentro. Il progetto prevede di raccontare a 360 gradi un bene culturale aldilà della sua evidenza fisica ma proprio entrando nell’esperienza sensoriale”. Ecco quindi un percorso che si svilupperà tra pareti di arrampicata digitali per i bambini e televisioni progettate con un sofisticatissimo sistema “ad immersione”, attraverso le quali i visitatori verranno proiettati sulle cime “teatro” delle grandi imprese alpinistiche firmate dai lecchesi: “sembrerà di arrampicare davvero” assicura chi, come Pietro Corti (Larioclimb), ha già avuto la fortuna di vedere l’anteprima di queste tecnologie.
Sulle tempistiche De Bellis sembra determinato: “Abbiamo cento giorni, quindi entro la fine dell’inverno l’Osservatorio dovrebbe essere terminato. Non escludo qualche ritardo, in Italia è difficile stabilire con esattezza la data di chiusura di un cantiere”. Massima serietà professionale è stata promessa dall’azienda di San Severo, ma soprattutto massima apertura nei confronti di chi ha delle idee e vorrà farsi avanti e collaborare: “Cittadini, associazioni, siamo aperti a chiunque: l’Osservatorio racconterà la storia del vostro alpinismo e in parte della vostra città, dunque la città è chiamata ad intervenire” ha sottolineato De Bellis.
“Scansato” l’argomento consulenza, assegnata lo scorso maggio ad Andrea Gaddi (fondatore di Alpine Studio) e al ragno Serafino Ripamonti: “Non sono due persone ma l’Hgv che ci mette la faccia in questo progetto – ha detto De Bellis – vorrei ci si potesse concentrare non tanto sulle persone quanto sulla grande possibilità che questo Osservatorio costituisce”. Augurio ripreso dal vicesindaco Bonacina: “Invito davvero la città a fare un passo in avanti, queste due persone sono solo una piccolissima parte di un più ampio progetto ed è su questo ampio progetto che siamo chiamati tutti a collaborare”.
SELVAGGIO BLU
Diciamo pure che l’amico Floriano ci aveva azzeccato, più che Selvaggio Blu potremmo definirlo Selvatico Blu!! In Sardegna i sentieri non sono proprio uguali ai nostri, bastano pochi cespugli, anche radi, e se ti distrai un attimo non vedi più chi ti stava davanti, sei perso!! La parola d’ordine era: “si vede l’ultimo?” E poi si cammina in mezzo ad una profumatissima macchia mediterranea, peccato che i rovi siano pieni di spine che al tuo passaggio non si spostano minimamente ma sembra che ti vengano incontro conficcandosi e graffiandoti polpacci e braccia. E per fortuna io raggiungo appena appena il metro e mezzo, perché tutti gli altri hanno dovuto lottare con i rami sporgenti proprio sulle loro teste!
Non parliamo poi del percorso ad ostacoli degno di “giochi senza frontiere”. Ci siamo appesi a corde calandoci nel vuoto col mare moooolto sotto di noi, aggrappati a rocce taglienti, rami di olivastri, camminato su tronchi di ginepro come se fossero assi di equilibrio in sospeso su pareti a strapiombo, scesi da pali con intagli invisibili, percorso cenge strettissime su un terreno che si sbriciolava sotto i nostri piedi come i biscotti nel te.
Provare a mettere qualche catena nei passaggi più pericolosi no è?? Neanche per idea, altrimenti che selvaggio sarebbe? Ok, sguardo a monte e avanti…
Il tutto sotto lo sguardo divertito degli autoctoni: capre e la nostra guida Mario, unici esseri viventi sopravvissuti alla selezione della specie da queste parti. Mario è figlio di pastori sardi che passano la loro vita su e giù da questi posti da generazioni, per cui il suo sogghigno era pari a quello di noi lecchesi nel vedere avventurasi per i nostri monti i milanesi abituati alla piazza del Duomo.
Però abbiamo visto posti bellissimi, qualcuno lo si può raggiungere anche comodamente in barca ma arrivarci con i propri piedi…non ha prezzo!! E poi che mangiate! Il primo giorno siamo partiti da Santa Maria Navarrese e abbiamo pranzato in riva al mare proprio sotto Pedra Longa. La sera abbiamo cenato dentro ad un ex ovile dove su un grande camino è stato cucinato un ottimo porceddu.
Il secondo giorno siamo arrivati a cala Pedrosu, un fiordo con le pareti talmente alte e strette che il mare lo si vedeva solo inoltrandosi a nuoto. E anche qui carne allo spiedo.
Il terzo giorno abbiamo pranzato con Cala Goloritzè proprio sotto i nostri piedi e per cena eravamo a Cala Mariuolo con il pesce fresco e abbiamo dormito sotto le stelle con un tramonto ed un’alba da lasciare senza fiato.
Il quarto giorno con l’ultima calata in doppia ci siamo trovati davanti la magnifica Grotta del Fico. Mario è anche speleologo e gran parte del lavoro di scoperta di questo splendore nascosto è merito suo, così siamo rimasti a bocca aperta quando ce la siamo trovata davanti e addirittura abbiamo piantato le nostre tendo proprio li dentro!!
Purtroppo il quinto giorno si è messo a piovere a dirotto e abbiamo dovuto abbandonare la costa per ripiegare verso l’entroterra e rientrare poi a Santa Maria Navarrese con le jeep. Ci mancano due giorni di cammino, Cala Sisine e Cala Gonone, a quando la conclusione del Selvatico Blu?? Speriamo presto!
Una donna in costume tipico ad un matrimonio e i corbezzoli!!!!
Mega mangiata di pesce all’ittiturismo di Arbatax per concludere bene la vacanza.
La mappa del trekking, esistono infinite varianti di ogni difficoltà e i nostri amici sardi ne cercano e ne creano continuamente di nuovi.
Ottimi compagni di viaggio con me c’erano Sergio, Laura e Giorgio, Giuliana, Giulia e Augusto, Ruggiero, Tonino, Luca, Loredana e Alfredo, e un amico che si professava vegano prima di partire ma non ha resistito al porceddu sardo!!
Chichi