Estratto dalla Newsletter del Sindaco di Lecco Virgilio Brivio del 29 giugno 2018

Domenica ci sarò anche io alla 53° edizione dell’assalto al Resegone  e all’ “inaugurazione”

del rinnovato Bivacco Città di Lecco, punto di riferimento per gli escursionisti, aperto tutto

l’anno.   Un grazie  da  parte  mia  e  della  Città  a tutti  coloro  che  vi hanno lavorato e alla

Fondazione Comunitaria del Lecchese per il contributo concesso . La raccolta fondi avviata

dalla SEL è ancora aperta!  Contribuiamo  tutti  per un  bene  che è della Città, come dice il

nome!   Il programma si  ripete  uguale  agli  altri anni: partenza libera dalle 8:00 in avanti

dal piazzale  della funivia di Erna, a chi sale a piedi da lì sono assegnati 18 punti.

Altrimenti si può salire in funivia con il prezzo ridotto grazie a ITB, in questo caso i punti

sono 9.  Anche  per  chi  sale da Morterone  i  punti sono 9.     Invece da Erve sono 18 e da

Brumano sono 12.      AI momento dell’iscrizione  bisogna  dichiarare  se  si  appartiene

a qualche associazione, in quanto verrà premiata quella che otterrà il maggior punteggio.

Lo scorso anno il trofeo è passato al CAI Strada Storta dopo anni di dominio del gruppo

MaiStracc di Como. Per chi arriva in vetta entro le 12.00 verranno offerti te e biscotti.

A mezzogiorno verrà celebrata la Santa Messa al ‘altare della croce da Monsignor Cecchin,

Prevosto di Lecco.

Rassegna letteraria MONTAGNE DI LIBRI

Piani dei Resinelli

In quell’angolo di paradiso… ci sono montagne di bei libri.

 

Ai Piani dei Resinelli, anche quest’anno, arriveranno autori che amano la montagna. 
Bravi autori, alcuni già affermati e altri che lo saranno senz’altro.

 Il primo appuntamento è con Antonio G. Bortoluzzi!

Sabato 23 giugno ore 17  Rifugio SEL Rocca-Locatelli

Antonio G. BortoluzziPaesi alti (Biblioteca ell’Immagine).

dialoga con l’autore Mirella Tenderini

L’autore                                 

 ANTONIO G. BORTOLUZZI è nato in Valturcana (Alpago, Belluno) nel 1965. Ha pubblicato nel 2015 il romanzo Paesi alti (Ed. Biblioteca dell’Immagine)con cui ha vinto all’unanimità la 35a edizione del Premio Gambrinus – Giuseppe Mazzotti 2017 nella sezione Montagna: cultura e civiltà;con lo stesso romanzo è stato finalista al Premio letterario del CAI Leggimontagna nel 2015 e al Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo 2016.

Nel 2013 ha pubblicato il romanzo Vita e morte della montagna con cui ha vinto il Premio Dolomiti Awards 2016-17

Miglior libro sulla montagna del Belluno Film Festival. Il suo esordio risale al 2010 con il romanzo per racconti Cronache dalla valle (Ed. Biblioteca dell’Immagine).

Finalista e quindi segnalato dalla giuria del Premio Italo Calvino nelle edizioni 2008 e 2010 è membro accademico del GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna).

“Sono nato nel 1965 in un piccolo borgo in Valturcana nella conca dell’Alpago in provincia di Belluno. Poche case, molte stalle e sei famiglie. Prati ripidi, boschi, bestie, vecchi, donne e ragazzini. Una strada bianca tutta in salita che portava ad altri abitati altrettanto piccoli e senza la tabella con il nome. Nel borgo non c’era nulla: né un prato abbastanza in piano per fare una partita, né una bottega o una chiesetta. Tantomeno un telefono. C’erano un lampione, un portone di legno pieno di puntine dove mettevano gli annunci mortuari e un capitello di San Fermo con una spessa grata di metallo.. Alla fine, dopo ogni fallimento, mi sono accorto che una delle poche cose che sapevo fare era leggere. Dopo le lunghe giornate al lavoro nei cantieri e in fabbrica, dopo i bar, gli amici e perfino dopo l’amore rimaneva uno spazio che potevo riempire leggendo tutto quello che mi piaceva. Oppure potevo scrivere, cercando di dilatare quello spazio e quel tempo.””

 

Il libro                                   

Paesi altiscomparsi e ritrovati. Nel 1955 il borgo montano chiamato le Rive non aveva nemmeno la tabella con il nome. Lì viveva il giovane Tonìn con sua madre, dopo che il padre muratore era emigrato in Svizzera. Da febbraio a novembre, in attesa del ritorno del padre, Tonìn lavorò nei prati e con le bestie, immerso nel fluire delle stagioni. Furono mesi di neve e poi di sole, di erbe e fioriture, di fatica e raccolti, dentro i colori e le voci di un mondo dominato dalla natura. Mesi e mesi di vita, dove imparò a fare a pugni, s’innamorò, odiò, tentò di difendersi e continuò a sognare. Vicino a lui una madre austera, portatrice di fatiche, di segreti e di un compito. Attorno a loro una comunità antica e viva, testimone inconsapevole di un modo di vivere che sarebbe scomparso in pochi decenni. “Paesi alti”, un romanzo dove un ragazzino, una madre e la loro comunità di montagna diventano un vero compendio del mondo.